A BUG S LIFE - MEGAMINIMONDO. (A Bug's Life - 1998)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: John Lasseter, Andrew Stanton
Sceneggiatura di: John Lasseter, Andrew Stanton, Joe Ranft, Don McEnery, Bob Shaw
Produttori: Darla K. Anderson, Kevin Reher
Produzione: Pixar Animation Studios, Walt Disney Pictures
Animazioni: Pixar Animation Studios
Edizione Italiana: Buena Vista Italia
Il secondo lungometraggio dell'accoppiata produttiva Disney/Pixar, dopo aver esplorato il mondo dei giocattoli, si butta a capofitto sotto terra e più precisamente tra una colonia di formiche e nel mondo degli insetti in genere. Seconda prova dopo il geniale "Toy Story" (1995) che ha aperto l'era dell'animazione digitale e 3D al grande schermo. Alla regia troviamo la mente della Pixar John Lasseter che torna dopo aver diretto "Toy Story" e con un bagaglio di corti d'autore alle spalle. John viene coadiuvato da un altro nome noto di casa Pixar, quell'Andrew Stanton che dirigerà poi anche "Finding Nemo" (2003) ma che parteciperà alla stesura delle storie di tutti i lungometraggi Pixar fino al prima citato "Finding Nemo". Per Lasseter invece questa sarà la penultima regia, infatti dopo dirigerà "Toy Story 2" (1999) e lascerà i nuovi lungometraggi al suo staff. Il suo ritorno dietro la macchina da persa (virtuale) è atteso per il 2006 con il lungometraggio "Cars".
Tutta la storia è ambientata in un piccolo formicaio ubicato al centro di Central Park (New York), in una piccola isola al centro di un fiumiciattolo. E' in arrivo il momento della raccolta annuale delle scorte per l'inverno e del 'tributo' dovuto ad un gruppo di cavallette prepotenti. La routine viene spezzata dalle azioni maldestre di Flik, una giovane formica-inventore nell'intento di farsi notare dalla bella principessa Atta. Il consiglio decide allontanare Flik quando questo mette a repentaglio l'intera colonia. Flik dunque si mette in cammino alla ricerca di qualche insetto da assoldare per mettere in fuga le spietate cavallette. Si imbatterà in un gruppo variopinto di insetti circensi che equivocheranno prima sul da farsi e troveranno il modo per rendersi utile poi.
Dopo il grande successo di "Toy Story" si è attesi ben 3 anni per un'altra opera firmata Pixar, ma l'attesa non è stata vana. Da un lato si è cercato di costruire una storia valida senza aver fretta di "cavalcare l'onda del successo" presentando prodotti poco validi. Dall'altra il reparto tecnico ha fatto passi da gigante nello sviluppo software e hardware (in collaborazione con la Silicon Graphics) per poter 'sfornare' sempre prodotti più sofisticati. Lo script alla base di "A Bug's Life" risulta molto semplice ma anche funzionale. Il genere 'buono contro cattivo' e 'l'unione fa la forza' riassume in poche parole l'intera storia. L'aggiunta di vari elementi comici (molti dei co-personaggi) e altri strampalati ma dotati di tanto ottimismo e buona volontà (Flik) sono un ottimo condimento. La storia quadra è la stesura è molto buona ma stavolta, rispetto al precedente e al lungometraggio seguente, il target è molto più giovane del solito. Il pubblico adulto infatti può sorridere a molte battute ma alla fine non viene soddisfatto affatto.
Per quanto riguarda il lato tecnico in tre anni Renderman, il motore di render sviluppato internamente alla Pixar (ovunque elogiato), è cresciuto e si è ben adattato alle superfici più "organiche" di questo lungometraggio rispetto a quelle prettamente plastiche del precedente "Toy Story". Se poi da un lato abbiamo una presenza esigua di scenografie, dall'altro è possibile notare molta cura nella realizzazione della vegetazione. Infatti come spesso accade, per praticità nella produzione, si cerca di ridurre al minimo lo sforzo realizzativo di un settore per poter concentrare le forze su qualcosa di più importante. Da quello che è possibile notare infatti la maggior parte
delle scene si volgono nella colonia (l'isoletta con l'albero al centro), mentre di contorno ci sono altre 4-5 location, come il sombrero-bar delle cavallette, la città degli insetti e pochi altri. La produzione invece ha fatto passi da gigante nella resa fotorealistica della vegetazione. Questo include un ottimo (e complicato) script della gestione delle animazioni di ogni singolo stelo, foglia, fiore al vento e al passaggio e influenza dei protagonisti.
Per quanto riguarda la regia Lasseter non si sbilancia tanto e non ha neanche un gran lavoro vista l'assenza di scene particolarmente complicate. Il posizionamento della camera è sempre a mezz'altezza e pochi roll si alternano a qualche prospettiva lato protagonista. La mimica dei personaggi è molto buona e si riprendeva tanto dal lavoro fatto per "Toy Story". Comunque si assiste ad uno sfoggio esorbitante di colori. Le scene sono quasi sempre diurne e in esterno e questo ha facilitato molto la produzione. Il reparto degli effetti ha invece potuto mostrare altre poche meraviglie come la gestione dei fluidi (non al massimo ma di buon livello) e vari effetti atmosferici d'ordinanza. Per le musiche si è messo tutto nelle mani di un veterano di produzioni Disney e non solo, Randy Newman, pluri premiato con statuette di ogni tipo. Per le voci ci si è affidati all'esperienza di un magistrale Kevin Spacey (Hopper), di Dave Foley (Flik), di David Hyde Pierce (Slim), ma anche dei registi in persona che hanno prestato le loro voci soltanto in una scena: quella in cui due insetti sono alle prese con una zanzariera a neon. La Disney ha stanziato circa 45 milioni di dollari di budget, 15 in più del precedente, e ha incassato nel mondo oltre 350 milioni di dollari (quasi cinque in Italia).
Tra le chicche presenti nel lungometraggio ci sono da ricordare i riferimenti ad un classico Disney quale "Dumbo" come il carro del circo realizzato da una scatola di crackers per animali chiamati "Casey Jr.". Questo è anche il nome che compare nei veicoli che trasportano il circo di Dumbo. E anche su una confezione che compone il carro del circo della pulce Flea compare il nome "J. Grant". Joe Grant è lo scrittore di Dumbo. Ma molti elementi 'scenici' provengono dal precedente lungometraggio "Toy Stoy": la tazza da caffè di Plaza Planet; il Pickup che si incontra in una scena è lo stesso incontrato da Buzz e Woody nella stazione di rifornimento in Toy Story, e Woody stesso che appare in un "outtakes" tra gli inserti speciali. Invece guardando bene l'albero che cresce ai piedi della colonia delle formiche è possibile notare le linee del volto di Geri, il protagonista del bellissimo corto "Geri's Game", presente all'interno dell'edizione DVD e vincitore di un oscar come miglior cortometraggio animato nel 1997.
Negli States "A Bug's Life" è stato presentato il 14 Novembre 1998 in anteprima e il 25 dello stesso mese nelle sale. In Italia è arrivato il 12 Febbraio 1999 sotto etichetta Buena Vista. Questo lungometraggio è il primo prodotto interamente digitale ad essere realizzato nel formato 2.35:1 - riportato poi nel tradizionale 1.33:1 (re-framed) per le edizioni home video. Pochi gli extra, ma degni di nota il bellissimo corto, prima citato, "Gari's Game" e altre piccole chicche come Outtakes extra.
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(A Bug's Life - 1998)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
John Lasseter, Andrew Stanton
Sceneggiatura di:
John Lasseter, Andrew Stanton, Joe Ranft, Don McEnery, Bob Shaw
Produttori:
Darla K. Anderson, Kevin Reher
Produzione:
Pixar Animation Studios, Walt Disney Pictures
Animazioni:
Pixar Animation Studios
Edizione Italiana:
Buena Vista Italia
Il secondo lungometraggio dell'accoppiata produttiva Disney/Pixar, dopo aver esplorato il mondo dei giocattoli, si butta a capofitto sotto terra e più precisamente tra una colonia di formiche e nel mondo degli insetti in genere. Seconda prova dopo il geniale "Toy Story" (1995) che ha aperto l'era dell'animazione digitale e 3D al grande schermo. Alla regia troviamo la mente della Pixar John Lasseter che torna dopo aver diretto "Toy Story" e con un bagaglio di corti d'autore alle spalle. John viene coadiuvato da un altro nome noto di casa Pixar, quell'Andrew Stanton che dirigerà poi anche "Finding Nemo" (2003) ma che parteciperà alla stesura delle storie di tutti i lungometraggi Pixar fino al prima citato "Finding Nemo". Per Lasseter invece questa sarà la penultima regia, infatti dopo dirigerà "Toy Story 2" (1999) e lascerà i nuovi lungometraggi al suo staff. Il suo ritorno dietro la macchina da persa (virtuale) è atteso per il 2006 con il lungometraggio "Cars".
Tutta la storia è ambientata in un piccolo formicaio ubicato al centro di Central Park (New York), in una piccola isola al centro di un fiumiciattolo. E' in arrivo il momento della raccolta annuale delle scorte per l'inverno e del 'tributo' dovuto ad un gruppo di cavallette prepotenti. La routine viene spezzata dalle azioni maldestre di Flik, una giovane formica-inventore nell'intento di farsi notare dalla bella principessa Atta. Il consiglio decide allontanare Flik quando questo mette a repentaglio l'intera colonia. Flik dunque si mette in cammino alla ricerca di qualche insetto da assoldare per mettere in fuga le spietate cavallette. Si imbatterà in un gruppo variopinto di insetti circensi che equivocheranno prima sul da farsi e troveranno il modo per rendersi utile poi.
Dopo il grande successo di "Toy Story" si è attesi ben 3 anni per un'altra opera firmata Pixar, ma l'attesa non è stata vana. Da un lato si è cercato di costruire una storia valida senza aver fretta di "cavalcare l'onda del successo" presentando prodotti poco validi. Dall'altra il reparto tecnico ha fatto passi da gigante nello sviluppo software e hardware (in collaborazione con la Silicon Graphics) per poter 'sfornare' sempre prodotti più sofisticati. Lo script alla base di "A Bug's Life" risulta molto semplice ma anche funzionale. Il genere 'buono contro cattivo' e 'l'unione fa la forza' riassume in poche parole l'intera storia. L'aggiunta di vari elementi comici (molti dei co-personaggi) e altri strampalati ma dotati di tanto ottimismo e buona volontà (Flik) sono un ottimo condimento. La storia quadra è la stesura è molto buona ma stavolta, rispetto al precedente e al lungometraggio seguente, il target è molto più giovane del solito. Il pubblico adulto infatti può sorridere a molte battute ma alla fine non viene soddisfatto affatto.
Per quanto riguarda il lato tecnico in tre anni Renderman, il motore di render sviluppato internamente alla Pixar (ovunque elogiato), è cresciuto e si è ben adattato alle superfici più "organiche" di questo lungometraggio rispetto a quelle prettamente plastiche del precedente "Toy Story". Se poi da un lato abbiamo una presenza esigua di scenografie, dall'altro è possibile notare molta cura nella realizzazione della vegetazione. Infatti come spesso accade, per praticità nella produzione, si cerca di ridurre al minimo lo sforzo realizzativo di un settore per poter concentrare le forze su qualcosa di più importante. Da quello che è possibile notare infatti la maggior parte
delle scene si volgono nella colonia (l'isoletta con l'albero al centro), mentre di contorno ci sono altre 4-5 location, come il sombrero-bar delle cavallette, la città degli insetti e pochi altri. La produzione invece ha fatto passi da gigante nella resa fotorealistica della vegetazione. Questo include un ottimo (e complicato) script della gestione delle animazioni di ogni singolo stelo, foglia, fiore al vento e al passaggio e influenza dei protagonisti.
Per quanto riguarda la regia Lasseter non si sbilancia tanto e non ha neanche un gran lavoro vista l'assenza di scene particolarmente complicate. Il posizionamento della camera è sempre a mezz'altezza e pochi roll si alternano a qualche prospettiva lato protagonista. La mimica dei personaggi è molto buona e si riprendeva tanto dal lavoro fatto per "Toy Story". Comunque si assiste ad uno sfoggio esorbitante di colori. Le scene sono quasi sempre diurne e in esterno e questo ha facilitato molto la produzione. Il reparto degli effetti ha invece potuto mostrare altre poche meraviglie come la gestione dei fluidi (non al massimo ma di buon livello) e vari effetti atmosferici d'ordinanza. Per le musiche si è messo tutto nelle mani di un veterano di produzioni Disney e non solo, Randy Newman, pluri premiato con statuette di ogni tipo. Per le voci ci si è affidati all'esperienza di un magistrale Kevin Spacey (Hopper), di Dave Foley (Flik), di David Hyde Pierce (Slim), ma anche dei registi in persona che hanno prestato le loro voci soltanto in una scena: quella in cui due insetti sono alle prese con una zanzariera a neon. La Disney ha stanziato circa 45 milioni di dollari di budget, 15 in più del precedente, e ha incassato nel mondo oltre 350 milioni di dollari (quasi cinque in Italia).
Tra le chicche presenti nel lungometraggio ci sono da ricordare i riferimenti ad un classico Disney quale "Dumbo" come il carro del circo realizzato da una scatola di crackers per animali chiamati "Casey Jr.". Questo è anche il nome che compare nei veicoli che trasportano il circo di Dumbo. E anche su una confezione che compone il carro del circo della pulce Flea compare il nome "J. Grant". Joe Grant è lo scrittore di Dumbo. Ma molti elementi 'scenici' provengono dal precedente lungometraggio "Toy Stoy": la tazza da caffè di Plaza Planet; il Pickup che si incontra in una scena è lo stesso incontrato da Buzz e Woody nella stazione di rifornimento in Toy Story, e Woody stesso che appare in un "outtakes" tra gli inserti speciali. Invece guardando bene l'albero che cresce ai piedi della colonia delle formiche è possibile notare le linee del volto di Geri, il protagonista del bellissimo corto "Geri's Game", presente all'interno dell'edizione DVD e vincitore di un oscar come miglior cortometraggio animato nel 1997.
Negli States "A Bug's Life" è stato presentato il 14 Novembre 1998 in anteprima e il 25 dello stesso mese nelle sale. In Italia è arrivato il 12 Febbraio 1999 sotto etichetta Buena Vista. Questo lungometraggio è il primo prodotto interamente digitale ad essere realizzato nel formato 2.35:1 - riportato poi nel tradizionale 1.33:1 (re-framed) per le edizioni home video. Pochi gli extra, ma degni di nota il bellissimo corto, prima citato, "Gari's Game" e altre piccole chicche come Outtakes extra.